Irene Kowaliska nasce a Varsavia (Polonia) nel 1905, si trasferisce bambina con la famiglia a Vienna, dove si diploma nel 1927 alla Kunstgewerbeschule, Scuola di Arti Applicate, ma per l’incalzante inflazione dell’epoca svolge ruoli di insegnante privata e governante.
Nel 1929, trasferitasi a Berlino, sposa il poeta Armin T. Wegner, dopo essere stata assunta
presso l’editore Ullstein.

Si licenzia nel 1931, lasciando Berlino per trasferirsi in Italia e precisamente a Vietri sul Mare dove vuole lavorare nel campo della ceramica.

Qui collabora, per un anno, con la manifattura "I.C.S." (Industria Ceramica Salernitana) di proprietà dell'industriale tedesco Max Melamerson e conosce richard Dolker, realizzando opere di sapore popolare e naif ispirate alla vita e alla tradizione del posto e dal 1932, in un proprio studio, con la faenziera "I.C.A.M." (Industria Ceramiche Artistiche Meridionali) di Vincenzo Pinto.
L'anno successivo, d
opo i primi successi, parte per la primitiva Sardegna spinta dall’amico Richard Dölker e nel 1933 si trasferisce sulla Costa Azzurra, a Vallauris dove apre un piccolo laboratorio ceramico, cercando di ottenere buoni risultati dalla lavorazione della ceramica, ma delusa dalle locali tecniche di cottura torna a Vietri dove si stabilisce e dove riprende a collaborare con la "I.C.A.M.": è il 1934.

Nel 1937, lascia la "I.C.A.M." e apre un piccolo laboratorio in proprio che rimane attivo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Nel frattempo, il legame con il poeta dissidente Armin T. Wegner si stringe ulteriormente e, in questi anni, nasce il figlio Misha nel 1941.
I suoi numerosi trasferimenti fra Vietri e Positano, dove si è fermato Wegner, oltre che Roma, si legano al crescente successo delle sue realizzazioni, aperte anche allo stampaggio di stoffe tramite serigrafie.

Ed è così che, al termine della guerra, Irene Kowaliska lascia il suo laboratorio, distrutto dai bombardamenti e da Vietri si trasferisce nel 1942 a Positano dove restarà fino al 1956, quando si sposterà definitivamente a Roma, aprendo un suo "Studio" e dedicandosi alla tessitura di stoffe, dando, così, alla “moda Positano” una forte accelerazione.

Trasferitasi da Positano a Roma si dedica alla realizzazione di icone su vetro oltre che al ricamo.
Nel 1965 torna a visitare Vietri e nell'occasione realizza alcuni campioni per la "C.A.S." di proprietà di Vincenzo Solimene.
Alcuni anni dopo dipinge un piatto per la "Ri.Fa" di Matteo Rispoli.

Dopo la morte di Wegner nel 1978, apre il suo studio di Roma ai giovani desiderosi d'arte, aprendosi con grande liberalità a quanti fossero desiderosi di avvicinarla e conoscerla ed estendendo così il giro delle sue amicizie.
Considerata tra i massimi esponenti della cosidetta colonia tedesca di Vietri, a cui tanto deve la rinascita e l'affermazione sui mercati della produzione ceramica vietrese, Irene Kowaliska muore a Roma nel 1991.